| 1a parte: 1921, nascita e infanzia di 19 bambini nel paese di Campon, campagna veneta; la vita contadina, l'uccisione del maiale e la preparazione degli insaccati, il filò nella stalla, la povertà, il lavoro fin da piccolissimi, il vino, l'ignoranza, la semplicità, la parrocchia, i soprannomi che prendono il posto dei nomi (Il Largo, il Barca, Orbo, Stanga..), la fame, i giochi semplici, la natura, la scuola (chi la fa) ...
2a parte: 1940. I 19 coetanei partono per la guerra. Moriranno tutti, su tutti i fronti della Seconda guerra mondiale, carne da macello.
E' una storia corale che ho divorato, apprezzando in particolare la grazia semplice con cui è stata scritta, ricca di particolari gustosi che rendono vivissimi i personaggi e l'ambientazione.
Riesce perfino a rendere grottesco il tragico: " Quando i carri armati russi apparvero sulle colline di Kantemirovka, Marieto si mise a piroettare in cortile ripetendo meccanicamente non si sa se una bestemmia o una preghiera: - Dio caro, Dio caro - . Finché un proettile esploso a pochi centimetri non lo riempì di schegge mortali. "
|